Secondo il CIRF (Centro italiano per la riqualificazione fluviale) è "l'insieme integrato e sinergico di azioni e tecniche, di tipo anche molto diverso (dal giuridico-amministrativo-finanziario, allo strutturale), volte a portare un corso d'acqua, con il territorio ad esso più strettamente connesso ("sistema fluviale"), in uno stato più naturale possibile, capace di espletare le sue caratteristiche funzioni ecosistemiche (geomorfologiche, fisico-chimiche e biologiche) e dotato di maggior valore ambientale, cercando di soddisfare nel contempo anche gli obiettivi socio-economici". Un'azione relativa a un corpo idrico, quindi, si può definire di "riqualificazione fluviale" solo se ha come obiettivo il miglioramento dello stato ecologico; non si tratta pertanto di realizzare piste ciclabili lungo l'alveo (è un'azione che soddisfa l'obiettivo "fruizione" e che spesso riduce sensibilmente il valore dello stato ecologico), né di "ripulire" i fiumi da vegetazione o sedimenti (azioni finalizzate al conseguimento dell'obiettivo "riduzione del rischio idraulico", sebbene nella pratica il risultato sia spesso di direzione opposta).
La riqualificazione fluviale non va confusa con l'ingegneria naturalistica, che costituisce una classe alternativa di tecniche di intervento (generalmente di stabilizzazione dell'alveo o delle sponde) che, a seconda dell'obiettivo per cui vengono utilizzate, a volte possono essere utili per riqualificare a volte, al contrario, possono peggiorare lo stato ecologico dei corsi d'acqua.
Come l’agricoltura può aiutare a migliorare l’ambiente ed il paesaggio negli ambiti fluviali
scarica la nostra proposta che riunisce agricoltura, ambiente e territorio nell'ottica della riqualificazione fluviale come insieme integrato di azioni e tecniche volte al miglioramento dell'intero territorio.
In questo tratto sono presenti circa 30 salti artificiali con altezza uniforme di circa 120 centimetri.
Il Comune insieme al Consorzio ha caldeggiato un confronto tecnico con la Provincia per verificare la possibiltà di sperimentare tecniche “diverse” anche su un corso d’acqua idraulicamente ed ambientalmente problematico quale appunto il F. Olona. Tal i tecniche si riconducono a quel le delineate nel le “Linee guida per interventi di ingegneria naturalistica lungo i corsi d’acqua” pubblicate come Quaderno n. 20 del PTCP, legate alle specificità del reticolo idrografico del la Provincia di Milano, particolarmente compromesso dal l’attività antropica.
La Provincia di Milano ha accolto positivamente tale sollecitazione considerandola in sintonia con le previsioni di sviluppo del PTCP che, attraverso l’esecuzione di progetti pilota di riqualificazione fluviale, consentono di sperimentare model li -tipo da esportare in contesti fluviali simili . A tale scopo e con la proficua partecipazione degli enti di cui sopra, la Provincia ha partecipato al bando regionale di finanziamento “Promozione di interventi di tutela e risanamento del le acque superficiali e sotterranee e di riqualificazione ambientale del le aree connesse, ai sensi del l’art. 44 comma 1, lett. g) del la LR 12/12/2003 n. 26” (D.d.u.o. 19/02/2007 n. 1437) .Successivamente, con Decreto regionale n. 5356 del 23/05/2007 e Decreto di integrazione n. 6486 del 15/06/2007 è stata assegnata al la Provincia di Mi lano una somma complessiva di Euro 60.868,80 per lo svolgimento di due attività proposte al bando, tra cui la :“Proposta di riqualificazione fluviale del f. Olona in Comune di Nerviano: sperimentazione di tipologie di intervento con tecniche di ingegneria naturalistica ed elaborazione di modelli progettuali tipo da utilizzare su corsi d’acqua del reticolo principale”
In particolare, tale proposta comprende una serie di interventi e attività tecniche di progettazione e direzione lavori , da realizzare per fasi , che comporterà una spesa complessivamente stimata in circa Euro 350.000,00. La prima fase, oggetto della citata collaborazione, comprende le attività necessarie al lo sviluppo di un progetto definitivo.